Uno degli interventi più frequenti sul seno è la Mastoplastica Additiva, che consiste nell’aumentare il volume e migliorare la posizione del seno, che a volte può risultare troppo piccolo rispetto al resto del corpo o anche un po’ sceso (ptosi mammaria).
E’ molto importante, infatti, poter avere un rapporto proporzionato tra la parte superiore del corpo e la parte inferiore.
L’intervento è molto diffuso nel mondo e molte donne si sottopongono all’impianto di protesi mammarie sia per motivi estetici che ricostruttivi, magari dopo interventi di mastectomia per tumori mammari.
La Asimmetria Mammaria è una condizione che può essere corretta attraverso le protesi mammarie.
La asimmetria mammaria, infatti, è motivo di intenso disagio perché, quando un seno è più grande rispetto all’altro, è possibile riscontrare una certa difficoltà a compiere azioni semplici, come vestirsi senza ricorrere ad espedienti come i reggiseni imbottiti.
L’esigenza di correggere il seno, aumentandone il volume mediante protesi mammarie, si ha spesso in età giovanile, quando in pubertà non vi è stato uno sviluppo mammario sufficiente o anche in seguito, in età più avanzata in seguito a gravidanze che possono provocare lo svuotamento del seno.
Anche in questo caso, infatti, procedere con la correzione mediante protesi mammarie dona nuovamente armonia al corpo. In questo secondo caso l’intervento ripristina i volumi che si sono ridotti e consente anche di riposizionare il seno in modo che possa avere un aspetto più naturale e affascinante.
L’intervento di mastoplastica additiva è finalizzato a correggere il volume del seno. Quindi è indicato a chi il seno non è aumentato durante la pubertà. Ma l’insufficiente aumento del volume del seno può essere dovuto oltre ad un mancato sviluppo della ghiandola mammaria o ad uno svuotamento dopo la gravidanza o dopo un forte dimagrimento.
Le protesi mammarie che io preferisco impiantare sono quelle di ultima generazione che sono molto ben tollerate dal corpo e riescono ad integrarsi molto bene con il seno. Possono essere di varie forme, in particolare rotonde, anatomiche o ergonomiche e il tipo di protesi più adatta alla persona lo scelgo a seconda della fisicità della persona.
Scelgo il tipo di protesi da impiantare insieme alla paziente, sulla base della sua fisicità. È molto importante, infatti, decidere che tipo di protesi impiantare tenendo conto delle caratteristiche del torace e del seno della persona. Durante la visita valuto le condizioni locali del torace della paziente e le condizioni del suo seno, così da poter spiegare il perché un tipo di protesi è più adatta rispetto a un’altra.
Cerco sempre di scegliere con le mie pazienti il volume più adatto al loro corpo.
Ritengo che il fine più importante di un intervento di protesi mammarie sia ripristinare l’armonia proporzionale di un corpo, evitando gli eccessi.
Personalmente amo molto la naturalezza e l’armonia, non amo gli eccessi che ritengo essere non eleganti e che, a volte, possono risultare un po’ volgari.
Si può avere il desiderio di avere un bel décolleté più o meno pronunciato, ma abbiamo del limiti e dei parametri che durante ogni visita mi premuro di spiegare bene alle mie pazienti, perché possano avere un risultato naturale e non evidente.
Sono convinta infatti che si debba procedere con una correzione laddove si presenti una situazione di disagio, perché gli eccessi, talvolta condizionati dalle mode, possono essere prima o poi causa di problemi e ripensamenti.
Certamente! Durante la visita normalmente eseguo con la paziente una vera e propria duplice prova per decidere insieme le dimensioni delle protesi da impiantare. In particolare faccio indossare un reggiseno morbido con una maglietta e con la paziente inseriamo i vari tipi e misure di protesi in modo da potersi vedere dal vivo. Inoltre ancora più veritiero eseguiamo il Crisalix che è una simulazione in tre D con l’Oculus che ci consente di “provare ad indossare” i vari tipi di protesi (rotonda, anatomica, ergonomica), posizionata sopra o sotto il muscolo e ci evidenzia direttamente il risultato attraverso la realtà virtuale.
Questa tecnica è molto efficace perché ci consente di vedere realmente come verrà il risultato e la cosa molto particolare è che anche chi ci ha accompagnato alla visita può vedere e ci può quindi consigliare. A volte per esempio partecipa il marito o la mamma o una sorella. In questo modo si può insieme valutare il risultato che andremo ad ottenere con i vari tipi e misure di protesi.
Non è un gioco ma un valido sussidio per immaginarvi dopo l’intervento.
Si, si riesce realmente a percepire come apparirà il seno dopo l’intervento
Certamente! In studio ho vari modelli di protesi Mammarie di prova da poter toccare per avere la sensazione tattile.
Le protesi mammarie possono essere posizionate o dietro la ghiandola mammaria o dietro il muscolo pettorale con la tecnica dualplane o tripleplane. La scelta della tecnica dipende dalla fisicità della persona, dallo spessore dei tessuti mammari, dalla qualità della pelle e dalla sua tonicità.
Prima dell’intervento è opportuno non assumere anticoagulanti o anti dolorifici che possano aumentare il sanguinamento durante l’intervento. Prima dell’intervento si può fare una vita normale, solo la mattina dell’intervento è necessario il digiuno dalla mezzanotte, sia da liquidi che da cibo, ma vanno assunte le normali terapie laddove necessario.
Normalmente prescrivo analisi complete del sangue, elettrocardiogramma con visita cardiologica, radiografia del torace e anche un’ecografia mammaria e mammografia. Solo in alcuni casi rari, generalmente quando le protesi sono da sostituire, è necessario eseguire anche la risonanza magnetica della regione mammaria.
La durata dell’intervento è di circa 60- 90 minuti, si esegue in anestesia generale, le sale operatorie di Villa Stuart sono di massima sicurezza e consentono di eseguire l’anestesia generale nella massima sicurezza.
La tecnica Triple Plane è una tecnica pubblicata nel 2011 dalla prestigiosa Rivista Scientifica Americana di Chirurgia Estetica” Aesthetic Plastic Surgery” ed è una tecnica molto valida perché consente di evitare tutta la problematica che si ha nella tecnica sottomuscolare ove contraendo il pettorale la protesi viene spostata.
Nella realtà le protesi mammarie possono essere impiantate sia per via areolare, che è la via che io preferisco, che anche con una incisione sottomammaria o con una incisione ascellare. Attraverso la via periareolare però la cicatrice rimane completamente inapparente e si nasconde bene nel punto del cambio della colorazione della cute.
Normalmente utilizzo le protesi rotonde in donne e ragazze che presentano una porzione superiore del seno molto scarsa, e per ottemperare a richieste di un décolleté abbastanza evidente.
A mio avviso la protesi rotonda dà una proiezione della porzione superiore del seno tale da consentire un risultato naturale e assolutamente non eccessivo. La valutazione della possibilità di mettere le protesi rotonde però necessita di una grande esperienza al fine di scongiurare il cosiddetto “effetto a palla” del seno, che risulta essere assolutamente innaturale e soprattutto finto.
La dottoressa Fortunato per l’intervento di mastoplastica additiva utilizza l’anestesia generale, molto leggera che consente di poter eseguire l’intervento in day hospital ma se necessario la paziente può rimanere presso Villa Stuart con una notte di ricovero ed andare a casa la mattina dopo senza dolori.
L’intervento non è doloroso. Se vengono rispettati i piani muscolari e anatomici, il dolore è molto contenuto e, nella fase post-operatoria, può essere gestita con un normale antidolorifico.
L’intervento di mastoplastica additiva ha una durata di circa 60 minuti.
Generalmente decido di mettere o meno i drenaggi, a seconda se durante l’intervento ho notato un po’ più di sanguinamento che necessitano l’applicazione dei drenaggi. Toglierli non è doloroso ed è una delicata manovra che eseguo sempre prima di mandare a casa la paziente.
Dopo l’intervento si indossa un reggiseno modello criss cross di cotone un po’ resistente e contenitivo che ci aiuta a mantenere le medicazioni in sede.
No, non è necessario prendere degli anticoagulanti dopo l’intervento mentre invece è necessario assumere sia l’antibiotico che un gastroprotettore. A volte quando necessario un antidolorifico può aiutare eventualmente a ridurre il fastidio post operatorio.
La dottoressa fortunato esegue l’intervento di mastoplastica additiva nella maggior parte dei casi inserendo le protesi mammarie attraverso una piccola incisione che viene posizionata nella parte inferiore dell’areola in particolare nel punto dove vi è il passaggio di colore della pelle e quindi la cicatrice rimane completamente nascosta in questo punto.
Dipende dal tipo di lavoro che si esegue per dare una quantizzazione dei giorni in cui è opportuno rimanere più fermi. Le normali attività lavorative consentono di poter riprendere il proprio lavoro già dopo circa 5-7 giorni. Questo periodo è però più lungo nel caso in cui lavorando sia necessario utilizzare le braccia con forza.
Per le attività sportive bisogna avere invece un pochino più di pazienza perché vanno sospese per un mese, Questi 30 giorni servono per far stabilizzare la parte operata e non arrecare a questa eventuali complicanze post operatorie.
L’intervento di mastoplastica additiva consente, dopo un periodo di fermo di circa un mese, di fare qualunque tipo di sport anche pesistica, tennis o attività sportive in cui si impegnano molto le braccia e quindi i muscoli pettorali. Questo è possibile sia se le protesi vengono impiantate sopra al muscolo che anche se vengono impiantate sotto muscolari.
Non vi è una durata predeterminata delle protezioni mammarie. Certamente sono necessari i controlli annuali che noi donne dobbiamo sempre eseguire, nei i quali i colleghi radiologi, grazie al supporto della ecografia, della mammografia ed eventualmente della risonanza magnetica, possono valutare la condizione attuale delle protesi mammarie.
L’intervento di mastoplastica additiva non incide con la possibilità di allattare o meno. Infatti durante l’intervento di mastoplastica additiva i dotti galattofori che sono quelli che consentono al latte di passare dalla ghiandola alla lattante. Molto spesso può capitare che non si possa allattare a prescindere dalla presenza o meno di protesi. La protesi mammaria impiantata sia retro ghiandolare che retro muscolare consente quindi senza problemi la possibilità di allattare.
Non è possibile fornire un parametro temporale certo sulla possibilità o meno che il seno possa rovinarsi. Spesso non ci sono condizioni che implicano la necessità di rimodellare nuovamente il seno, anche a seguito di gravidanze e mutamento di peso.
In gravidanza normalmente il seno aumenta di volume e le protesi non danno nessun tipo di problema. Sia se sono posizionate sotto alla ghiandola o sotto il muscolo il seno aumenta di volume come sempre in gravidanza senza minimamente creare problemi alle protesi
Certamente! Nel tempo il seno di una donna si modifica sia se ha le protesi che se non le ha; logicamente le protesi mammarie danno un aspetto migliore al seno e lo rendono più femminile, ma questo non comporta una fissità tale per la quale non si possa avere una discesa del seno(ptosi mammaria). Se questo avviene si può intervenire in vari modi. Possiamo sostituire le protesi valutando la possibilità di una sostituzione di modello tra le rotonde, le anatomiche e le ergonomiche ed una eventuale sostituzione di volume nel caso in cui il volume mammario negli anni sia aumentato o diminuito.
L’importante è sempre e comunque mantenere una armonia con il resto del corpo
Sì certo, è possibile allattare anche in presenza delle protesi, perché queste consentono di poter eseguire, senza conseguenze, le regolari funzioni di mamma.
Si succede che il seno si possa indurire o gonfiare con le protesi. In quel caso è opportuno eseguire una ecografia di controllo al fine di evidenziare la presenza di eventuali anomalie.
Normalmente quando eseguo la tasca nella quale posizionare le protesi, questa è eseguita in modo tale da far sì che la protesi resti ben posizionata. Tuttavia, soprattutto per le protesi anatomiche, vi è la possibilità che queste possano ruotare. In quel caso è sufficiente una ecografia che possa valutare il posizionamento della protesi stessa. Nel caso si fosse verificata una rotazione è opportuno reintervenire per riposizionare la protesi nel modo corretto.
Certamente pur avendo le protesi mammarie è opportuno eseguire annualmente un’ecografia di controllo e superati i trent’anni anche una mammografia annuale.
Gli accertamenti di prevenzione e controllo non sono più dolorosi avendo le protesi mammarie e oggigiorno nei centri specializzati di radiologia di eccellenza si possono eseguire in massima sicurezza.
Finalità
Aumento del seno
Regione Corporea
Regione mammaria
Tipologia trattamento (med/chr)
Chirurgia
Luogo (Amb/sala)
Sala operatoria
Tempistiche trattamento
Circa 1 ora
Anastesia
Sedazione o anestesia generale
Recupero
5/7 giorni
Controlli post trattamento
Medicazione i primi giorni, poi controllo a fine mese
Tempistiche per risultati
Immediati, il gonfiore scompare in 10/15 giorni
Durata risultati
Per sempre
Numero sedute
Unica
Indicazioni
Non svolgere attività sportive e sforzi per un mese
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